L’area del Parco del Cosia, geograficamente distribuita tra le Prealpi del Triangolo Lariano e la fascia pedemontana terrazzata ai piedi di queste, comprende paesaggi montani, vallivi, boschivi e collinari. Dai crinali è inoltre possibile godere della vista del paesaggio lacustre lariano.
Paesaggi di montagna
La montagna prealpina del triangolo lariano rappresenta una porzione del territorio lombardo ad alto grado di naturalità, anche se la conformazione delle valli, più aperte verso la pianura, ne favorisce un’alta fruizione da parte delle popolazioni urbane provenienti da Como, dalla Brianza e dal milanese.
Il paesaggio montano è tipicamente privo di vegetazione forestale, benché le vette più alte si trovino comunque a quote inferiori a quelle del limite degli alberi. Le colme e le dorsali sono state mantenute aperte dall’uomo, per ottenere prati da sfalcio e pascoli. Radi boschi di betulle e noccioli tendono oggi, in seguito all’abbandono dell’alpicoltura, ad avanzare verso i crinali più alti. Grandi faggi isolati distribuiti sui prati sono la testimonianza della vegetazione originaria oggi scomparsa a queste quote. Per la loro collocazione geografica le montagne lariane contengono punti panoramici, o belvedere, fra i più conosciuti e belli della Lombardia, come la bocchetta di Molina e le cime del Monte Boletto e del Monte Bolettone).
La natura calcarea del substrato geologico fa sì che il territorio presenti notevoli manifestazioni dovute all’azione erosiva carsica delle acque quali grotte, solchi, marmitte e doline. Si possono riconoscere inoltre fenomeni di glacialismo residuale: sono diffusi i massi erratici ed i terrazzamenti scavati dai ghiacciai.
Paesaggi dei dossi e delle valli
Le valli della fascia meridionale del triangolo lariano incidono i versanti da Nord a Sud, trovando sbocco nell’alta pianura. I solchi vallivi sono profondi e stretti e, vista la loro esposizione, poco illuminati dal sole. La vegetazione forestale costituita da boschi di latifoglie ombrosi, freschi ed umidi ammanta completamente i pendii. Diffusi sono ancora i castagneti governati a ceduo, che un tempo producevano legname da paleria.
Sui dossi esposti a sud, che separano una valle dall’altra, si sviluppano boschi più aridi, nei quali la vegetazione boschiva evoluta è data da roverella e carpino nero. Spesso incontriamo, accanto a questa, pinete a pino silvestre, risultato di piantumazioni forestali attuate nel secolo scorso.
Nelle radure si incontrano sovente capanni, denominati roccoli, utilizzati per la caccia degli uccelli.
Nelle valli esiste un intricato reticolo di sentieri capace di assicurare il collegamento fra tutte le zone. Ai crocevia e presso i pianori si possono incontrare piccole cappelle o nicchie votive dedicate principalmente alla Madonna. Si tratta di punti di sosta e riflessione per i contadini che salivano sulle montagne per ricavare erba, legna e frutti.
Paesaggi pedemontani
Il paesaggio alla base dei rilievi è caratterizzato dalla presenza di strutture che movimentano la morfologia, quali terrazzamenti fluviali e terrazzamenti e morene glaciali. Il solco vallivo del torrente Cosia si fa strada in questi elementi e nella parte più bassa, fra Tavernerio e Camnago, è incuneato in una forra profonda dall’aspetto suggestivo, circondato da profonde marmitte ed articolate strutture erosive nella roccia. Anche nella zona dell’alta pianura è possibile vedere grossi massi erratici.
La vegetazione di latifoglie ombrosa e fresca tipica della pianura lombarda è diffusa a valle di Tavernerio e si alterna, a seconda del substrato geologico, a boscaglie termofile o a campi coltivati. Oggi il paesaggio agrario trova poco spazio e molte colture sono andate perse, ad esempio quelle dell’uva da vino denominata in loco pincianéll, con la quale si produceva un vino rosso aspro.
Alla base dei rilievi si sviluppano gli abitati compresi nei comuni di Tavernerio, Albese con Cassano, Albavilla e Como. Si tratta di paesi originariamente sorti sui terrazzamenti prossimi alla pianura e, successivamente al secondo dopoguerra, estesisi verso sud per consentire la crescita di un’economia artigiana ed industriale. I centri storici presentano architetture tipiche ed interessanti, con ville coloniche neoclassiche circondate da ampi giardini. La vicinanza ai grandi centri di pianura ha infatti reso queste zone fin dal passato luogo adatto alla villeggiatura, dando luogo ad insediamenti di grande valore. Negli insediamenti sono presenti corti rurali con portici, archi e muri di sassi. Nelle vie dei centri e nelle campagne sono diffusi i muri a secco per contenere rive e pendii dei terrazzi.
Come nella fascia montana, anche qui la giacenza di fenomeni geomorfologici particolari (erratici, orridi, ecc.) costituisce un valore di ulteriore qualificazione del paesaggio con evidente significato didattico.
Paesaggio lacustre
Pur non trattandosi di un paesaggio direttamente compreso nell’area proposta per il Parco del Cosia, il lago di Como merita una menzione particolare, in quanto caratterizza il panorama che si gode dalle vette montane e influenza climaticamente il territorio circostante.
La presenza del grande bacino lacustre condiziona il clima mitigandolo e contribuendo ad un aumento delle quantità medie di precipitazioni rispetto alle circostanti aree padana ed alpina. Si può sviluppare così una vegetazione propria dell’area mediterranea o sub-mediterranea.
Alla presenza delle acque lacustri si devono numerosi altri elementi di singolarità riguardante l’organizzazione degli spazi (tipo di colture, di insediamento, attività tradizionali come la pesca, interrelazioni per vie d’acqua ecc.) e le testimonianze storiche, la percezione e la fruizione del paesaggio come scenario di soggiorno e turismo.